dimanche 15 mars 2015

LAnd Of a million elephantS

Desolée mais là il faut que j’écrive en italien..et puis je pense que vous avez encore le vietnam à lire. Le paragraphe sur le passage au cambodge est en français et voici un resumé du reste : avec le Laos c’est love at first sight...je kiffe, j’adore!
p.s. à savoir pour ceux qui font pas d’efforts pour comprendre les parties en italiens...je vais vous faire passer des tests à mon retour et si vous ne les passez pas...pas d’invitation à mes soirées pâtes! :-P


Arrivo in Laos, torna il sole ed é amore a prima vista! Sarà perché arrivo in un villaggetto sperduto tra le montagne e non in una città con 7 milioni d’abitanti e 6 di motorini ma la differenza con il vietnam é innegabile! Tutto é piú calmo, nessuno mi calcola, tutti sorridenti senza interesse. Scopro che la città dove arrivo si chiama Mueng Khua. C’é qualche turista che fa tappa perché se arrivi col bus dal vietnam la barca per andare verso sud ce l’hai il giorno dopo, e se arrivi dal sud con la barca, il bus ce l’hai il giorno dopo. Non siamo molti comunque, non ci camminiamo sui piedi come ad Hoi An!
Bellissimi paesaggi e non vedo l’ora di prendere la barchetta sul fiume, fiume che al calar del sole diventa piscina/bagno pubblico..tutti a lavarsi!





Il viaggio in barca é fantastico. La scomodità (siamo schiacciati come sardine ma ormai c’ho fatto il callo) e il canto del gallo che viaggia con noi, e che ogni 20 minuti ci spacca i timpani, sono ripagati dal paesaggio.




Dopo una mezza giornata in barca, arrivo a Nong Kiaw. Anche lui é tra le montagne, ci sono un po’ piu di turisti, ma resta accettabile. Faccio tappa anche qua e ne approfitto per scalare la piú alta montagna di Nong Kiaw per avere una vista a 360 gradi! Ok, non é la montagna piú alta ma mi fa comunque sudare 4 camicie e quindi la bella vista me la sono meritata!





Dopo le tappe sul fiume Nam Ou, arrivo a Luang Prabang e ritrovo il Mekong. Luang Prabang é molto bella, la piú bella città del Laos e quindi da qua ci passano tutti, belli e brutti, ma la folla di turisti con il loro via vai tra mercatini di souvenirs non puó nulla contro la calma e la tranquillità che i monaci infondono nella città. Fantastici Wat e palazzo reale, l’impronta del buddha e relax sulle calme rive del fiume coi i suoi ponti di bambú.





Colpo di fortuna: a sole 3 ore da Luang Prabang c’é il famoso festival annuale degli elefanti. 68 elefanti che non fanno un granché...ti portano in giro per non piú di 5 minuti, mangiano cocomeri e bambú, si fanno il bagno nel fiume e....cacano a piú non posso! Un campo di merda che per fortuna non puzza troppo...elefanti belli e i loro stronzi alquanto impressionanti!





Dopo qualche giorno a LP parto verso Phonsavan, tranquilla cittadina vicino alla misteriosa piana delle giare. Perché misteriosa? Perché in questa zona ci sono sparse enormi giare fatte di ??? un tempo utilizzate per ??? che risalgono all’epoca di ??? Insomma, enormi giare in cui c’erano morti o liquore di riso o vuote che oggi sono sicuramente usate dai bambini per giocare a nascondino! Eh già, é meglio che i bimbetti della regione giochino nei dintorni delle giare così almeno evitano gli UXO. Gli UXO (UneXploded Ordnance) sono le bombe inesplose della guerra del vietnam. La guerra di 40 anni fa che fa ancora vittime. Che c’entra il Laos? Niente ma gli Stati Uniti volevano isolare il vietnam e quindi il risultato é che il Laos é il paese piú bombardato al mondo. L’eredità di questi bombardamenti sono 288 milioni di bombette contenute nelle bombe cluster e 75 millioni di bombe ancora inesplose (Ref. Wiki) Questo significa che la guerra del vietnam continua ad uccidere e mutilare migliaia di persone ancora oggi. Il Laos cerca e fa esplodere gli ordigni ma la zona é talmente vasta che ci vorranno anni e anni per renderla tutta sicura. Nel frattempo, vai a zappare e perdi le braccia, giochi a nascondino e perdi il tuo compagno di banco.

(Per saperne di piú http://qlalaos.weebly.com/index.html)




Dopo le giare voglio andare verso sud (salto la capitale del laos, Vientiane, e la capitale della festa del turista, Vang Vien) ma non so ancora dove mi fermo perché gli orari e i tempi di percorrenza dei bus non sono chiarissimi. Prima tappa, Paksan, il bus scarica me e un’olandese sul bordo di una strada dicendo che da lì passera, prima o poi, un bus verso sud. In effetti un bus stracarico passa ma grazie ai mitici sgabelli di plastica il posto c’é per tutti. Decido di andare un bel po’ a sud (Pakse) senza sapere che ci arriveró...alle 3 e mezza di mattina!! Ok, é lontano ma il problema é che il bus vuole arrivare alle 4000 isole la mattina alle 9 e quindi fa un sacco di fermate senza motivo! Myrthe (l’olandese), dopo essere stata attaccata da un branco di cani in una città nel centro del laos, decide di risalire sul bus e venire anche lei a Pakse e quindi ci ritroviamo tutte e 2 a dormire nella hall di un albergo perché a Pakse, alle 3 e mezza, tutto é o chiuso per colpa del capodanno cinese, o pieno, o caro! Unica nota di colore nell’addormentata Pakse...2 francesi in motorino completamente ubriachi che ci volevano caricare con i bagagli per portarci nella loro guestahouse che sicuramente, visto lo stato in cui erano, non avranno ritrovato neanche loro. Con un velib al posto dello scooter, Pakse come Paris il sabato sera!
Una visita al primo di una serie di antichi Wat, tanti frangipani e poi via verso ban pha pho.


Dopo 20 minuti a fare avanti e indietro nel parcheggio dei camion tuktuk per capire, col solo aiuto di dita laotiane puntate in non ben definite e discordanti direzioni, quale devo prendre, e 2 ore d’attesa nel tuktuk che aspetta che tutti i passeggeri abbiano finito il loro shopping del sabato, si parte. Un bel viaggio polveroso nel retro del camion carico di gente, cocomeri e riso. La stagione secca in Laos é la stagione della polvere, si attacca ovunque tranne che sui fiori e sui pulitissimi piedini che la neonata affianco a me appoggia sui miei sporchissimi jeans.
Che c’é a ban pha pho? Una guesthouse con uno dei pochi elefanti domestici utilizzati per lavorare e non solo per far fare i giri ai turisti, ragazze che ballano musica discolao bevendo birra alle 4 di pomeriggio (non ho potuto rifiutare l’invito a ballare), gli uomini che guardano la boxe, dei venditori ambulanti che dormono nella guesthouse e che hanno trincato imparando la parola "salute!", e i bufali nell’acqua che non fanno niente.
Insomma, un viaggio in bus e un villaggio un po’ sperduto come piacciono a me!






Ancora un altro bel viaggio in tuktuk e sono alle 4000 isole...là dove il mekong si allarga, si spezza in cascate ed é popolato di delfini. Bello, tranquillo, caldo caldo, un po’ turistico e...porco cane il bufalo viene verso di me facendo un verso per niente pacifico!! Nonstante gli sforzi, non sto facendo molti progressi nel controllo della mia paura degli animali...ho deciso che in africa andró in giro con un bastone/lancia per difendermi!





Le 4000 isole sono proprio al confine con la Cambogia e visto che ho rdv in Thailandia con i kilitos tra poco piú di una settimana, decido di lasciare l’amato Laos per avere il tempo di passare da Angkor.
L’entrata in Laos era un paradiso...uscire é un inferno!

La frontiere de la honte


La sortie du Laos commence avec l’achat d’un billet de bus au prix demesuré : moins de 3h de bus payé le meme prix que 22h de bus. La femme au guichet essaye de ne me pas rendre ma monnaie et à la gare il y a un mec trés louche occupé à recolter les passports de tout le monde afin d’ "accelerer" le passage de la frontiere. Pas question de lui donner mon passport! En plus il demande 40 dollars alors que internet et lonely disent que le visa pour entrer au cambodge coute 25 dollars...on verra si le prix a vraiment augmenté ou pas. 20 minutes de bus et on est à la sortie du Laos. Un guichet sans aucune affiche et 2 militaires qui demandent 2 dollars par personne pour mettre le stamp de sortie. Quelqu’un paye sans rien dire, quelqu’un passe directement coté cambodge car si t’as pas prevu de rentrer au laos avant l’expiration de ton passport le stamp de sortie ne sert à rien, quelqu’un essaye de ne pas payer, moi : je demande une explication,  reponse: two dollars, je demande une facture (à l’entrée au laos j’avais du laisser des petits dollars comme ca mais j’avais aussi eu une presque facture), reponse : two dollars, je sors les dollars, il met le stamps et puis...je ne lui donne pas assez poliment les 2 dollars et du coup il met un stamp "cancelled" sur mon stamp de sortie avec un "you not polite, you do not respect our country, wait there". Je prends mon passport et je me casse côté  Cambodge.
Avant de payer pour le visa il faut passer par une inspection médicale au prix d’un dollars. Un questionnaire qui te demande si t’as eternué ou t’as eu mal à la tête pendant les 7 derniers jours (si tu dis oui...pas de visa), une prise de temperature, 1 dollar et..au prochain quichet. C’est ridicule, on dirait un camera chachée. 35 dollars, j’ai mon visa et puis au guichet pour le stamp d’entrée. Et là ca passe pas à cause de ma sortie cancelled. Ils sont vraiment de super potes Laos et Cambodge! J’ai l’impression qu’une partie des 2 dollars vont aller dans des poches cambodgiennes...
Je fais demi tour et je repasse voir mes potes au Laos qui entre temps se sont amusés à sortir un flingue pour menacer un mec qui avait un peu trop protesté pour ne pas payer. Oui, les 2 dollars peuvent vite devenir 5 ou 10 ou je-garde-ton-passport-j’ai-un-flingue-je-suis-plus-fort-que-toi. Je comprends qu’il faut que je paye. Je marche donc le 50 metres sous le soleil et sous le poid de mon sac avec des dollars dans la poche et un "I’m sorry" dans la bouche qui pese bien plus lourd que mon sac. Je paye 10 dollars, je dis I’m sorry, ils continuent avec le "you do not respect our country", j’arrive à ne pas faire sortir de moi le "you are the fucking shame of your country you sons of a bitch!!", je prends mon passport avec un nouveau stamp de sortie et je m’éloigne avec un petit "shame on you".
Stamp d’entrée du Cambodge (enfin!) et je vais au bus. Le mec du flingue a eu son passport et celui de sa copine au prix total de 60 dollars (!) après l "intervention" du mec louche qui demandait le 40 dollars à la gare (et qui chaque jours aide Laos et Cambodge à voler de l’argent et vole 2 dollars lui aussi aux voyageurs).
Two dollars c’est rien mais je ne vois pas pourquoi c’est à moi de financer les cuites à la beer lao du poste frontalier Si Phan Don - Stung Treng! Au prochain cancelled stamp de sortie je fais demi tour, je reste encore un peu dans le beau pays pour lequel j’ai pas de respect, et je vais chercher un poste frontalier moins corrompu!
J’arrive au Cambodge sur le minibus des derniers, des indiciplinés, de ceux qui, comme moi, ont clairement un probleme avec l’autorité!

Baci

Luci

5 commentaires:

  1. J'aurais bien aimé comprendre aussi le reste (:P) mais la partie en français était vraiment de qualité :) Je te reconnais bien là ma vieille!

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    1. Une petite question me turlupine : mais comment t'ont-ils pris la température ?

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    2. Bravo l'Anonyme!!! Ca c'est LA question à poser! J'ai hesité à donner plus de details sur ce point dans mon texte mais j'ai bien pensé que quelqu'un aller poser la question! Donc, non, pas à la francaise, la torture est interdite au laos, ni sous le bras...sur le front avec un thermometre des plus modernes (qui a probablement enregistré la temperature de l'air vu qu'elle etait comme nous entre 36 et 37)!

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    3. Dommage j'aurais aimé des détails plus croustillants ! Mais bon maintenant que je suis marié je vais me satisfaire de cette réponse :-)

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